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Riserva Naturale Orientata Parma Morta

La Riserva Naturale Parma Morta è una preziosa testimonianza delle antiche dinamiche fluviali della pianura padana. L’area protetta, situata interamente nel Comune di Sorbolo Mezzani tra le foci dei torrenti Parma ed Enza, si estende per 66 ettari e tutela un tratto lungo quasi 5 km dell’antico alveo fluviale nel quale, sino alla metà dell’Ottocento, scorrevano le acque del torrente Parma prima di confluire nell’Enza

Le acque che ristagnano in questo ramo di torrente non più attivo sono quelle dell’Enza che risalgono fino all’altezza della località Parmetta, a circa mezzo chilometro dall’attuale corso del Parma. Per garantire all’area un livello costante di acqua, necessario per il mantenimento dell’ecosistema, è stato creato un impianto di fitodepurazione che dai canali di bonifica circostanti assicura un flusso idrico costante in ingresso. Il ramo fluviale abbandonato è oggi una zona umida importante per accogliere piante e animali che non trovano piú spazio nell’ambiente circostante: anfibi, rettili, uccelli frequentano le acque stagnanti, coperte da lenticchia d’acqua; lungo le rive crescono carici e altre elofite, mentre intorno si osservano arbusti di frangola e limitati lembi di bosco planiziale con farnia, olmo e acero campestre.

Il Centro Visite e l’Acquario della Riserva
Gli spazi per l’accoglienza del pubblico e per le attività sono costituiti dal Centro Visite, dotato di biblioteca tematica e dal Centro Ambientale e Culturale, al cui interno si trova l’Acquario di Acqua dolce. Quindici vasche in cui si possono ammirare alcune delle specie più comuni delle nostre acque interne: gamberi, tinche, pesci rossi, carpe specchio, anguille, cavedani, carpa erbivora, storione cobice, barbi, persico sole, persico reale, pesci gatti, aspio, storione siberiano. Un modo nuovo e divertente di conoscere e amare la vita nel fiume.

Indirizzo

Centro Visite Riserva Parma Morta
Strada della Resistenza, 2
Loc. Casale di Mezzani Mezzani
Per informazioni: 0521.802688; http://www.parchidelducato.it/riserva.parma.morta

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Sorbolo Mezzani, Sorbolo

Chiesa dei Santi Faustino e Giovita

E’ menzionata per la prima volta in un rogito notarile dell’835. Pesantemente danneggiata dal terremoto del 1831, l’edificio subì una radicale ristrutturazione in seguito alla quale assunse l’attuale aspetto neoclassico. Restauri effettuati dopo il terremoto del 1971 hanno riportato alla luce, in corrispondenza dell’abside, tracce di una preesistente ecclesia romanica.

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Chiesa di San Lorenzo, Ramoscello

Ripristinata insieme al campanile tra il 1742 e il 1745, all’interno si possono ammirare un fonte battesimale tardo seicentesco, entro cornice in stucco Gloria di San Lorenzo eseguita dal parmense Pietro Baroci ( 1752). Molto bello un mobile seicentesco, ex letturino da coro intarsiato con ramoscelli e gigli Farnese.

Chiesa di San Michele, Frassinara

L’edificio, risalente al quindicesimo secolo, fu rinnovato, girato ed ampliato verso la prima metà del settecento, all’interno si trovano un pagliotto ligneo raffigurante il busto di San Nicola di Bari e la pala d’altare del 1699 raffigurante la Madonna, il Bambino, San Michele che schiaccia il demonio e San Giuseppe.

Chiesa di San Siro, Coenzo

La Chiesa di San Siro viene citata la prima volta in una pergamena  del 1140 nella quale si dice che un certo Gerardo de Monasterio nelle mani della Badessa di S. Alessandro, Agnese, ogni diritto che aveva nella Chiesa di “Cohencio”. La Ratio Decimarum del 1299 ci precisa che la Chiesa di San Siro era dipendente dalla Pieve di Sorbolo, notizia che venne confermata anche dall’Estimo del 1354.

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Sorbolo Mezzani, Mezzani

Chiesa di San Michele Arcangelo, Mezzano Superiore

Il corpo dell’edificio fu rinnovato tra il 1694 e il 1736, su progetto dell’architetto Giuliano Mozzani che, tuttavia, mantenne inalterato il preesistente prospetto della facciata caratterizzata da un esagerato timpano tondo, da una coppia di volute di raccordo e da fini elementi di stucco. L’interno ad aula presenta tre cappelle per lato. Sull’altare maggiore, mensa e urna marmoree intarsiate e scolpite risultano reimpiegate, poichè vi si trovano iscritti i nomi dei Santi Prospero, Floriano e Vittoria non pertinenti alla chiesa. In un vano a destra si trova una Madonna col Bambino e i Santi Rocco e Francesco di Domenico Muzzi; in quello di sinistra San Giacomo che venera la Madonna del Pilastro, della pittrice Antonia di Borbone, figlia del Duca di Parma Ferdinando di Borbone (allieva del Muzzi). Nell’abside l’ancona lignea (primi decenni del ‘700) costellata di figure di angeli a tutto tondo coniene il quadro di Luigi Vigotti raffigurante S. Michele che schiaccia il drago.
Contatti: Parrocchia di Santa Margherita tel. 0521.815558

Chiesa di San Silvestro, Casale di Mezzani

Si hanno notizie di una prima chiesa già da una bolla di papa Lucio II del marzo 1144 in cui viene citata come proprietà del monastero di San Giovanni: Ecclesima Sancti Silvestri de insula. Della primigenia struttura sono visibili alcuni frammenti d’affresco raffigurante San Sebastiano e un altro santo ammantato con un libro. Verso la metà del ‘700 la chiesa fu rinnovata completamente, l’interno arricchito con lesene doriche che scandiscono l’interno. Sull’altare maggiore si trova una pala raffigurante la Madonna, il Bimbo e i Santi Domenico e Silvestro vicina ai modi di Ilario Spolverini (primi decenni del 1700).

Contatti: tel 0521.815558

Chiesa dell’Annunciazione di Maria Vergine, Mezzano Rondani

La chiesa fu edificata due volte. La prima chiesa, costruita quando il paese era ancora sulla sponda casalasca, fu distrutta da un’inondazione del 1733. Fu successivamente riedificata nel 1745 su progetto del mastro architetto Ottavio Bettoli. Nel timpano è visibile una lapide con lo stemma dei Rondani un tempo signori del luogo e sulle cuspidi del campanile quattro rondani in ferro battuto. All’interno si trova, in deposito dalla Congregazione di San Filippo Neri di Parma, un “Cristo morto” in terracotta firmato Vincenzo Visconti (1805), nell’abside un’Annunciazione di Antonio Bresciani del 1754 e un organo “Traeri” costruito nel 1734, proveniente da una chiesa del modenese.

Chiesa della Natività della Vergine, Mezzano Inferiore

Fu edificata una prima volta nel 1563 e poi ricostruita tra il 1754 e il 1779 probabilmente su progetto di Antonio Maria Bettoli (per alcune similitudini con Villa e Palazzo Pallavicino a Busseto e a Parma). All’interno si trovano un bellissimo altare in marmo settecentesco e dipinti di Antonio Corti (1670) tra i quali ricordiamo San Bernardo che scaccia il demonio mentre rompe gli argini del Po e un’Addolorata di Ignazio Stern.

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Oratorio della Santissima Annunziata

Oratorio della Santissima Annunziata – Colorno

La costruzione, riedificata nel 1720, da Dorotea Sofia di Neoburg, moglie del duca Francesco Farnese, presenta una pianta ottagonale con due torri ed una cupola a doppia volta e un caratteristico tetto di piastrelle di maiolica gialle, blu e bianche. 

All’interno la cupola, affrescata da Sebastiano Galeotti con l’ “Assunta accolta in Paradiso dalla Trinità”,  si intravvede grazie ad un’apertura a stella. Sull’altare maggiore è posta “l’Annunciazione” di Giovanni Maria Piane detto il Molinaretto ( 1660 – 1745) e sui due altari laterali campeggiano “La Visitazione” e la “Natività”opere di Clemente Ruta. Sul portale d’ingresso fu posto, nel 1775, l’organo realizzato da Giovanni Cavalletti con cassa lignea intagliata da Ignazio Marchetti. Per lascito testamentario di Dorotea Sofia l’oratorio, la canonica e gli arredi annessi costituivano beni ereditari delle duchesse di Parm. 

Informazioni

Via Argine Santissima Annunziata – Loc. Vedole – 43052 Colorno (PR)

Telefono: + 39 0521 815588

Orari: non visitabile

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Chiesa di Santo Stefano

Chiesa di Santo Stefano – Colorno

La Chiesa di Santo Stefano sorge nel centro del paese e fu la prima sede parrocchiale di Colorno. L’edificio fu gestito, unitamente all’annesso convento, dai frati domenicani fino alla soppressione degli ordini decretata dal primo ministro ducale Guillaume du Tillot nel 1769. L’edificio fu profondamente modificato per volere del duca Ferdinando di Borbone nel 1798 su progetto di Pietro Cugini. Sulla facciata si trovano Angeli che sorreggono lo stemma borbonico in terracotta. L’attiguo convento nel 1798 fu invece concesso dal Duca ai gesuiti, che sotto la guida di Giuseppe Pignatelli intrapresero proprio da Colorno la nuova diffusione dell’ordine in Italia, prima della definitiva soppressione napoleonica. All’interno l’artista contemporaneo Omar Galliani tra il 1973 e il 74 ha realizzato un affresco raffigurante il Martirio di Santo Stefano. Il dipinto fu censurato con l’innalzamento di un muro che ne inibisse la vista: i personaggi espressivi e contemporanei, i colori forti ed una resa visiva, in alcuni casi, quasi fotografica, risultarono non solo incompresi, ma interpretati come fonte di scandalo in uno spazio consacrato. Nel 2003 fu demolito il muro e il dipinto ora sarebbe visibile ma purtroppo la chiesa è inagibile a seguito del terremoto del 2012.

Piazzale A Chevè 43052 – Colorno (PR) 

Informazioni

Parrocchia di Colorno 

Via Mazzini, 47 Telefono: + 39 0521 815588

Orari: non visitabile

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Duomo di Santa Margherita

Originariamente progettata a pianta rettangolare con tre navate divise da colonne corinzie, non aveva cappelle laterali ma solamente alcuni altari addossati ai muri; il soffitto era in legno e il pavimento in cotto. Nel corso dei secoli la chiesa fu più volte rimaneggiata per seguire i dettami della moda e le tendenze artistiche del tempo; della sua forma primitiva ora conserva tracce solo nell’abside, nel coro e in alcune porzioni della facciata. In particolare nel 1662, in occasione della visita del Duca Ranuccio II e della sua sposa, l’interno fu interamente imbiancato e furono cancellate le pitture cinquecentesche. Gli ultimi lavori risalgono al 1834-1844 quando, con la supervisione dell’architetto Giuseppe Tebaldi e i consigli di Nicola Bettoli, l’edificio assunse l’attuale aspetto neoclassico: le colonne vennero racchiuse dai poderosi pilastri, furono costruite otto cappelle e rifatta la pavimentazione. La facciata è piuttosto integra, legata cioè al progetto originale, mentre l’interno venne profondamente modificato con la costruzione delle cappelle laterali aggiunte nel 1834/36 su progetto dell’architetto Giuseppe Tebaldi, che le rimodellò al gusto neoclassico. La chiesa subì vari saccheggi: nel 1637 ad opera delle truppe spagnole, nel 1734 nella battaglia fra Austriaci e Franco-Sardi. Nel 1662 vennero imbiancati i dipinti che ornavano le pareti. Pregevole in controfacciata il quadro di “San Remigio che battezza Clodoveo”, opera di Clemente Ruta, dipinto verso il 1720. Prossimo all’ingresso è il monumento a Pier Luigi Belloni, eseguito in stile purista nel 1840 da Tommaso Bandini, allievo del celebre Lorenzo Bartolini, in origine collocato nel locale cimitero e poi trasferito in Santa Margherita nel 1889. Di grande bellezza il pulpito con lo stemma dei domenicani eseguito su disegno di Antonio Brianti e proveniente dalla chiesa domenicana di San Pietro Martire a Parma (distrutta per volontà di Napoleone nel 1813).
Artisticamente pregevole la quarta cappella a destra, aggiunta tra il 1660 ed il 1666, con magnifici stucchi di Domenico e Leonardo Reti raffiguranti “Angeli recanti simboli della passione” e “I quattro evangelisti”. Al centro della cappella spicca l’ancona con la preziosa “Ultima Cena” dipinta da Giovanni Venanzi nel 1668. Ammirevole in questa cappella l’altare in marmo di Domenico Della Meschina, artista che già aveva lavorato nella vicina San Liborio. Nell’abside dietro l’altare maggiore, spicca un’interessante ancona intagliata nel 1575 in legno dorato con all’interno il capolavoro di Francesco Cairo rappresentante “Il Martirio di Santa Margherita” dipinto nel 1637. Nella quinta cappella a sinistra si conserva il quadro “La Madonna con Bambino e Santi” dipinto nel 1818 da un ancor giovane Giovan Battista Borghesi, più tardi ritrattista ufficiale di Maria Luigia. La seconda cappella a sinistra conserva il quadro raffigurante “ San Rocco scoperto dai piacentini” dipinto da Alessandro Bedoli Mazzola nel 1568, su un disegno precedentemente eseguito dal più celebre padre Gerolamo Bedoli Mazzola cugino del Parmigianino. In canonica si custodisce il quadro “La Strage degli Innocenti” dipinto all’inizio del 1700 da Pier Ilario Spolverini.

Contatti

Parrocchia Santa Margherita

Via Mazzini – 43052 – Colorno (PR) – Telefono: +39 0521815558

Orari: aperta dalle 7.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 18.00

Funzioni: da lunedì a venerdì alle 7.30 e 17.30; sabato alle 7.30 e 18.00; domenica alle 10.00, 11.30 e 17.00.

Tariffe: ingresso gratuito

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Itinerari musicali

Musica Intorno al Fiume

Nella musica troviamo, ogni giorno, la speranza e la forza per proseguire il nostro cammino di uomini. Terminata un’esperienza musicale, non vediamo l’ora di passare alla successiva, perchè la musica è vera libertà della mente e del cuore.

La famiglia Serassi di Bergamo, celebre dinastia di maestri organari, realizzarono tra il 1720 e il 1895 una serie di opere presenti in diverse regioni italiane, principalmente nel nord Italia. A Parma la Chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù, in Strada Repubblica, conserva la cassa d’organo del 1788 di Giuseppe Serassi. Prendendo la Strada Provinciale per Sorbolo, giunti in Piazza Libertà, si trova la Chiesa dei Santi Faustino e Giovita, detta anche Pieve di Sorbolo, con l’ottocentesco organo Serassi.

Da Sorbolo si prosegue, sempre su Strada Provinciale, in direzione Colorno, passando le frazioni di Coenzo e Mezzani. Nella cittadina della Bassa Parmense, nella Cappella Ducale di San Liborio che quasi si affaccia sul torrente Parma, è custodito uno degli organi più interessanti e pregevoli. E’ un eccezionale strumento per dimensioni e caratteristiche sonore, costruito da Andrea Luigi e Giuseppe Serassi tra il 1792 e il 1796, per volontà del duca Ferdinando di Borbone.

Lungo l’argine che costeggia il Grande Fiume, passando le cittadine di Brescello e Gualtieri, si giunge a Guastalla, comune della Bassa Reggiana, il cui primo nucleo abitato, sotto il dominio dei Canossa, è sorto attorno alla chiesa di Pieve dei Santi Pietro e Paolo che conserva l’organo realizzato dai Serassi nel 1867.

Itinerario consigliato durante le stagioni concertistiche, che hanno luogo ogni anno e durante le quali è possibile godere del suono di questi eccezionali strumenti: “Rassegna Musica intorno al Fiume”, da luglio a ottobre, e “Festival Serassi” nel mese di settembre.

Per informazioni:

Associazione culturale Giuseppe Serassi, http://www.serassi.it/

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Itinerari naturalistici

Birdwatching

La Riserva Naturale Torrile e Trecasali è il paradiso del birdwatching.

A sud di Colorno, in località Bezze di Torrile, la Riserva si estende per 110 ettari, meta unica per gli appassionati del birdwatching. Nell’ambiente dell’ecosistema palustre sono state osservate più di 300 specie di uccelli: gli ardeidi italiani che nidificano nella garzaia di importanza internazionale, le anatre, le sgarze ciuffetto, i germani reali.

Particolarmente interessante è l’attività durante i periodi primaverile e autunnale, durante i quali arrivano alla Riserva specie rare come la cicogna nera, il falco pescatore, l’aquila anatraia e, segnalazioni eccezionali, di aquila di mare e del falco pellegrino.

Per informazioni: http://www.lipu.it/oasi-torrile

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