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Siti archeologici

Terramara, Loc. Pantera 

Il rinvenimento del sito risale alla fine del XX secolo ad opera del parroco locale. Il villaggio probabilmente è stato abitato sul finire dell’Età del Bronzo (3500 a.C. al 1200 a.C. circa.). Tuttavia, dal momento che non sono ancora stati recuperati reperti ma è stata solo riscontrata la presenza di torba di origine antropica, la datazione non è certa ed è ancora in fase di studio.

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Ville, torri, antiche corti

Aranciaia – Colorno 

L’Aranciaia (in francese Orangerie) fu costruita tra il 1710 e il 1712, per volere del Duca Francesco Farnese, come ricovero invernale degli alberi di aranci e limoni che durante l’estate ornavano il giardino della Reggia. L’edificio, progettato da Ferdinando Galli Bibbiena (157-1743), doveva unire alla funzionalità un aspetto particolarmente armonioso, poichè veniva a trovarsi nella vasta area del giardino. L’interno si sviluppa su due livelli; il piano terra, diviso in tre navate da pilastri, era mantenuto ad un’adatta temperatura grazie ad un intercapedine nei muri in cui un camino soffiava aria calda; il primo piano, oggi sede del MUPAC – Museo dei Paesaggi di Terra e di Fiume, è invece caratterizzato da spazi scenografici con grandi arcate ogivali e fori che ne alleggeriscono le forme massicce. Nella seconda metà del settecento fu adibita a galoppatoio invernale nel quale il duca Ferdinando di Borbone e, dopo di lui, il figlio Ludovico, impararono l’arte dell’equitazione

Torre delle acque – Colorno 

La Torre delle Acque si innalza sull’antico complesso del Mulino della Corona, la zona è circondata da tre importanti corsi d’acqua che caratterizzano la rete idrica del paese: il canale Galasso, il torrente Lorno e il fiume Parma. Fu costruita nel 1718 per volontà del Duca di Parma e Piacenza Francesco Farnese al termine dei lavori di sistemazione del parco della Reggia. L’edificio, alto quasi diciannove metri e sviluppato su quattro piani fuori terra più un sottotetto, appare esternamente in tutta la sua bellezza per l’interessante tipologia architettonica che lo caratterizza. Le facciate, che un’errata lettura del manufatto potrebbe suggerire in mattoni in cotto a faccia vista, sono scandite da diversi ordini di finestre, apparentemente simmetrici tra loro e da cornici marcapiano. Originariamente le facciate erano interamente intonacate, ma purtroppo oggi ne rimangono solo dei lacerti, che ne lasciano intendere lo stile architettonico.
All’interno della torre si trovava un complesso meccanismo a pale inventato dal grande idraulico francese Jean Bailleul che permetteva di portare una parte delle acque del torrente Lorno alla sommità della torre, circa 28 metri, quindi attraverso un sistema di condutture l’acqua sotto pressione alimentava le cinque fontane del giardino.

Strada Provinciale per Golese – 43052 Colorno (PR)

Proprietà privata. Non visitabile

Veneria Ducale – Colorno 

Eretta tra il 1753 ed il 1755, fu completata dall’architetto ducale Ennemond Alexandre Petitot e adibita a casino di caccia per ospitare i cani, gli inservienti e  le attrezzature necessarie per le battute di caccia che il duca e il suo seguito effettuavano soprattutto nel Serraglio. Il complesso, rimaneggiato nella prima metà dell’800, si compone dell’edificio centrale, a due piani, caratterizzato da otto lesene e sormontato da una balaustra che copre il tetto e due ali laterali. Oggi, in parte restaurata è sede del Circolo Maria Luigia, Centro Sociale Venaria, socio ANCESCAO.

Via Suor Maria, 7/A, 43052 Colorno (PR) Telefono: 0521.814628

Antica Grancia Benedettina, Loc. Sanguigna – Colorno 

La Corte era un possedimento del monastero benedettino di S. Giovanni Evangelista di Parma. Le grange nel Medioevo erano aziende agrarie benedettine che dipendevano da un monastero ed avevano organizzazione economica e amministrazione propria. Il nome deriva da granum e indica un fabbricato con funzione di deposito o magazzino di cereali.
La chiesa intitolata a S. Salvatore è una struttura a croce latina con abside esagonale, rimaneggiata nel Rinascimento. Sulle pareti interne è possibile ammirare un ciclo di affreschi di Jacopo Loschi, chiamato dai monaci per eseguire affreschi anche a Parma e a Torrechiara (1490). Entrando, a sinistra, si trovano l’Annunciazione, la nascita di Gesù e una Madonna allattante, oltre a S. Lucia martire che regge il piatto con gli occhi e Dio Padre benedicente sul timpano.
La villa padronale, eretta nel ‘700, conserva elementi architettonici che ne lasciano intuire l’originario spirito religioso, perso in seguito con l’arrivo in Italia di Napoleone il quale determinò la perdita dei diritti dei monaci sulle loro terre, la soppressione di ordini e corporazioni e l’incamerazione dei loro beni. Tutt’oggi la Corte permette di decifrare la struttura dal grande spazio centrale circondato dagli edifici adibiti  ad abitazioni, servizi, magazzini, stalle e caseificio. Ad essi si aggiungono due elementi di rilievo: la chiesa e la villa padronale, collocati in posizione contrapposta a significare l’importanza e la complementarietà del potere economico e religioso.

Oggi la Corte è di proprietà privata e all’interno ha sede un’azienda agrituristica.                                                      

Corte di Sanguigna, 136 – 43052 Colorno (PR) Telefono: 0521.814135 Orari: visite su prenotazione 

Casino di Riserva, Loc. Copermio – Colorno

Costruito tra il 1770-72 probabilmente a cura di Pietro Cugini, forma con oratorio e canonica un armonico complesso ambientale. Gli interni conservano i serramenti originali forniti di pregevoli serrature in bronzo cesellato e pavimenti in palladiana. Nella volta dell’androne d’ingresso sono raffigurate la “Prosperità fra la Quiete e il Piacere Santo” opera di Antonio Bresciani. Nella volta dell’androne del secondo piano è raffigurata “Diana Cacciatrice”. Nelle sale sono raffigurati “L’Unione Matrimoniale e la fecondità” opera del Bresciani coadiuvato da Gaetano Ghidetti.

Villa Balduino Serra, Loc. Gainago – Torrile 

I terreni che attualmente fanno parte della proprietà Balduino Serra furono, il 19 giugno 1438, acquistati da Antonio Cantelli da Barnaba Aliotti. Ulteriori terreni furono annessi a seguito di eredità (famiglia Zandemaria) ma nell’Ottocento questa proprietà soccombe ai debiti e viene ceduta (25 giugno 1879) dal conte Girolamo Cantelli a Giuseppe Balduino, figlio di banchieri e armatore genovese. La villa in seguito subì cambiamenti perciò venne abilmente ristrutturata, e da grande casa di campagna divenne una villa degna di quel nome. Ora è circondata da un parco ultracentenario, voluto proprio da Giuseppe Balduino e meticolosamente curato dalla famiglia Balduino.

La Torre,  Loc. Gainago – Torrile 

Adottata come simbolo del comune, è una torre duecentesca voluta dal monastero di Valserena, che amministrava quei territori. In quella torre, che è il più vecchio monumento presente nel comune, nacque il cardinale Gerardo Bianchi. La Torre si trova da anni nei terreni appartenenti alla tenuta Balduino Serra.

Torrione di Coenzo, Loc. Coenzo – Sorbolo Mezzani 

Fu edificato nel 1284 assieme a un’altra torre gemella, oggi scomparsa, sulla riva destra dell’Enza per il controllo del passaggio dei natanti sul vicino corso d’acqua. Conteso tra il comune di Parma e la famiglia Da Correggio fu smantellato nel 1329 e in seguito ricostruito nel 1334.

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Giardino Storico

A Colorno c’è uno dei giardini più belli d’Italia: il giardino storico della Reggia.
Si tratta di un’area verde di circa 11 ettari, interamente recintata, che si sviluppa a lato della Reggia ed è collegata, tramite un voltone ad arco, all’ampio cortile interno del palazzo. La facciata interna, rivolta verso il giardino, con la sua ampia doppia scalinata, domina il vasto parterre alla francese suddiviso in grandi aiuole simmetriche disegnate con basse siepi di bosso, e fiancheggiate da grandi vasi di agrumi, che si sviluppano attorno a una grande fontana circolare. Entrambi i lati delle prime aiuole sono fiancheggiati da filari di carpino bianco, con finte finestre ad arco aperte su questa sorta di muri verdi che offrono scorci suggestivi del parterre e della Reggia.
Accanto a una delle aiuole della fontana svetta un vetusto esemplare di Zelkova Carpinifoglia, o Zelkova del Caucaso, di circa 150 anni, soppravvisuta ai danni della Seconda Guerra Mondiale.
Sulla parte finale, scendendo per una scalinata centrale, si accede a un vasto parco all’inglese, il “giardino romantico” con al centro un suggestivo laghetto. Il giardino è aperto tutti i giorni con entrata libera dalle 7,30 alle 18 nei mesi di novembre, dicembre, gennaio, febbraio e marzo; dalle 7,30 alle 19 nei mesi di aprile, maggio e ottobre; dalle 7,30 alle 20 nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre.

scarica la cartina del giardino Depliant giardino