Il Grande Fiume – Riserva Mab Unesco
E’ partita da Colorno la candidatura a Riserva della Biosfera Mab Unesco dei territori rivieraschi del medio Po, un tratto dell’asta del Grande Fiume lungo circa 250 km.
La sottoscrizione del documento ufficiale è avvenuta nella Sala del Trono della Reggia di Colorno da parte di una folta rappresentanza di tutti gli enti coinvolti: le regioni Emilia Romagna e Lombardia; le province di Parma, Reggio, Piacenza, Cremona e Mantova e 54 comuni tra i quali i parmensi Colorno, Mezzani, Sissa Trecasali, Roccabianca e Polesine Zibello e, appena fuori provincia, Casalmaggiore, Viadana, Brescello, Boretto, Gualtieri, Guastalla e Poviglio. Coinvolti anche 39 siti di Natura 2000, 38 habitat di interesse comunitario e le aree dei dieci affluenti del Po in quel tratto.
In prima fila anche i promotori della candidatura: l’Autorità di Bacino per il fiume Po, l’Università degli Studi di Parma e Legambiente. L’obiettivo di fondo è quello di conservare paesaggi, ecosistemi e specie e favorire lo sviluppo economico e umano sostenibile sul piano socio-culturale ed ecologico. Il programma Mab (Man and the biosphere) è stato avviato dall’Unesco negli anni ‘70 allo scopo di migliorare il rapporto tra uomo ed ambiente e ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca.
La dichiarazione di Massimo Gibertoni di Legambiente: «Lunedì c’è stato un primo incontro a Revere. Possiamo dire di aver iniziato una terapia con la quale capire cosa serve al nostro territorio che, nell’immaginario collettivo, offre una molteplicità di chiavi di lettura: si va dal paesaggio delle lanche alle spiagge dei fiumi, da luoghi in cui si conserva un’importante biodiversità con molte specie di uccelli tra le quali il falco cuculo a tutto un patrimonio di case rurali, chiese, oratori, borghi, argini e poi ancora di agricoltura, musica, ristorazione e manifestazioni culturali». Nei dettagli della candidatura è entrato Philippe Pypaert dell’ufficio Unesco di Venezia. «Con la riserva Mab non vogliamo vendere sogni, ma vogliamo parlare di qualcosa di concreto che valorizzi le eccellenze di questo territorio perseguendo 17 obiettivi tra i quali rientrano, su larga scala, la lotta alla povertà, il benessere, la riduzione delle ineguaglianze e lo sviluppo sostenibile per vivere il pianeta senza distruggerlo. Di sicuro l’esperienza Mab non deve restare in ambito locale, ma essere un’esperienza che parla all’Italia». L’incontro di Colorno ha rappresentato un primo momento di confronto al quale seguiranno altre occasioni di approfondimento anche attraverso lo studio di altre esperienze Mab che sono già operative dalle quali prendere spunto per delineare le strategie del tratto del medio Po”
Per maggiori informazioni: www.pogrande.it