Giuseppe Boccaccio – (Colorno, 1790 – Parma, 5 febbraio 1852)
Dimostrò fin da bambino notevole attitudine al disegno, suscitando l’interesse del duca di Parma Ferdinando II di Borbone, che volle aiutarlo nello studio della pittura. L’Infante Ferdinando però morì nel 1802, e fu Salvatore Balzari a farlo continuare negli studi. Il Boccaccio divenne noto soprattutto come paesaggista. Nel 1817 l’Accademia di Belle Arti di Parma lo nominò accademico d’onore e nel 1819 la duchessa Maria Luigia d’Austria lo scelse come suo maestro di pittura e contemporaneamente lo nominò scenografo del Teatro Ducale di Parma. Come maestro e consigliere artistico di Maria Luigia, seguì la sua protettrice nei suoi numerosi viaggi, in Austria (nel 1820 fu a Vienna), in Italia (nel 1830 fu a Roma), in Svizzera e in Germania ed eseguì per la sua allieva numerosi dipinti, in particolare acquerelli (suoi volumetti di vedute e impressioni sono nella Biblioteca Palatina di Parma). Nel 1821 il Boccaccio fu nominato dall’Accademia di Belle Arti professore consigliere con voto e destinato all’insegnamento di paesaggio. Nella sua attività pittorica, in genere, scelse come soggetti fiori e paesaggi, solo animati a volte da figurette romantiche del tutto subordinate all’ambiente naturale, secondo il gusto dell’epoca. Anche come pittore di teatro si dedicò esclusivamente alla scenografia paesaggistica
Nel 1844 mandò all’Esposizione di Belle Arti di Milano un Ritorno di Linda da Chamonix e un Episodio della guerra di Russia e l’anno dopo una Veduta boschereccia negli Appennini, che potrebbe identificarsi con Attraverso l’Appennino parmense, firmato, esposto alla mostra retrospettiva del paesaggio parmense dell’Ottocento (Parma, 1936, p. 10 del catalogo). Alla Galleria Nazionale di Parma sono conservati due paesaggi del Boccaccio. Due grandi tele con cavalli sono presso l’Istituto d’Arte, una Caccia (attribuitagli) è all’Accademia di Belle Arti di Parma. Nel Museo Glauco Lombardi di Parma è conservata una Veduta di Velleia (acquerello, catalogo, p. 27). Il Boccaccio fu considerato dai contemporanei uno dei migliori scenografi e un importante maestro della nuova generazione, anche se, alieno dal neoclassicismo, non si allontanò mai dal gusto romantico né aprì nuovi orizzonti alla scenografia del suo tempo. Suoi allievi furono G. Magnani (che gli successe alla Scala) e A. Fontanesi. Alla sua scuola si formarono la duchessa Maria Luigia e i pittori Giuseppe Drugman, Giuseppe Alinovi, Luigi Marchesi, Erminio Fanti, Giacomo Giacopelli, Pasquale Domenico Cambiaso e Alberto Pasini.