Colorno – la storia
Il nome Colorno deriva dalla posizione originaria del paese alla confluenza del Lorno nel torrente Parma: “Caput Lurni” a capo del Lorno. Il territorio era costituito da terre di pianura, toccate in parte dalla colonizzazione romana che interessò l’agro parmense nel II secolo a.C. Nel medioevo signori di Colorno furono i Vescovi di Parma, ai quali i Longobardi avevano donato feudi e poteri. In un documento vescovile del 1004 e in una bolla imperiale del 1195, si fa espressa menzione di Colorno e del suo territorio: inizialmente il villaggio era costituito da poche case intorno ad una chiesa e il nucleo sorgeva nei pressi dell’attuale oratorio della Madonna della Neve. Il paese rivestì importanza per la sua posizione strategica a difesa della città di Parma contro gli attacchi da nord; così Colorno fu fortificato e divenne proprietà del Comune cittadino. Dal 1303 al 1612 il territorio di Colorno fu un feudo del quale vennero successivamente investiti i Correggio, i Terzi e i Sanseverino. Azzo da Correggio trasferì il centro abitato sulla riva destra del Parma.
Verso la seconda metà del 1600 Colorno divenne residenza estiva della Corte e il centro si animò e venne abbellito per opera di famosi architetti ed artisti; si lavorò a varie trasformazioni del palazzo e del giardino, si costruirono la Longara, il ponte sul Parma, il Potager ed altri importanti edifici. Quando la dinastia Farnese si estinse, il ducato passò a Carlo di Borbone, figlio del Re di Spagna e di Elisabetta Farnese; questo periodo fu denso di avvenimenti bellici ad opera delle armate francesi e tedesche, tra i quali si ricorda una sanguinosa battaglia del 1734. Nel 1748 il ducato passò a Don Filippo di Borbone ed iniziò un nuovo periodo aureo per Colorno tanto da meritare il titolo di “Versailles dei Duchi di Parma”. Dopo la caduta di Napoleone, la moglie Maria Luigia d’Austria fissò a Colorno la sua residenza estiva e per l’occasione restaurò il palazzo e il giardino; alla sua morte assunsero la reggenza i Borbone-Parma che non furono ben accolti dalla popolazione. Con il plebiscito dell’11 marzo 1860 il Ducato di Parma divenne parte integrante ed indistinta della nuova nazione che si era formata.
LO STEMMA DI COLORNO
Lo stemma di Colorno è diviso in due parti, a sinistra c’è l’Orno, un albero simile al frassino, che ha dato il nome al fiume Lorno. A destra c’è mezza croce dorata, a ricordare Santa Margherita patrona del paese, su sfondo rosso simbolo del sangue versato nel martirio. Nella parte inferiore ci sono un drago con la coda di serpente e una testa di leone, che rappresentano il diavolo cioè il male, schiacciate dallo stemma a significare la vittoria del bene sul male.
Tutt’intorno ci sono foglie di palma e di alloro simbolo di pace e in alto la corona ducale.
Lo stemma appare per la prima volta sui documenti dopo l’Unità d’Italia, prima c’era quello ducale.